La nostra Storia
Una storia nata negli anni '30 che continua con successo
L’attività ebbe inizio negli anni Trenta del secolo scorso, a Bagnarola di Sesto al Reghena, quando Eufrasia Bernardo (bisnonna del titolare Renato Boz), rimasta vedova del marito Giacomo, si improvvisò imprenditrice per sfamare i cinque figli.
Accompagnata dal figlio Giuseppe, iniziò a visitare i paesi limitrofi per recuperare i materiali più vari (capelli, stracci, ferro, ossa di animali, pelli di coniglio) e barattarli (visto che non c’erano soldi) con bottoni e qualche ago.
Quando i figli partirono per la guerra, Eufrasia non smise di portare avanti la sua attività. Tornati dal fronte, i tre figli seguirono le orme della madre, ma solo Giuseppe continuò, aiutato e consigliato da un raccoglitore di Pordenone.
Negli anni Cinquanta Eufrasia morì e Giuseppe (detto “Bepi”), accantonato il carretto, si dotò di una vecchia bicicletta, attrezzata con due capienti portapacchi e l’immancabile cassetta degli aghi, del filo e dei bottoni. Cominciò così, incurante di qualsiasi intemperia, a viaggiare di paese in paese.
Giuseppe aveva un carattere forte e gioviale che attirava molte simpatie e ciò gli fu di grande aiuto nello sviluppo dell’attività.
Gli anni ’50
e i primi
investimenti
Dalla bicicletta passò successivamente al motorino “mosquito”. Mano a mano che il lavoro cresceva, costruì dei punti di raccolta dove ammassare la merce, messi a disposizione da famiglie fidate e da amici che aveva ovunque, grazie anche al suo impegno sociale con gli Alpini e la Banda Musicale.
Nel frattempo, con sacrificio si era acquistato un carro con ruote in gomma ed un cavallo basto, che nel pomeriggio utilizzava per raccogliere ciò che era stato ammassato la mattina nei punti di raccolta. Lo smistamento dei materiali era affidato al figlio, alle figlie e all’importantissima moglie Mafalda.
Tra la fine degli anni Cinquanta e i Sessanta, quando l’attività iniziava ad espandersi, il figlio Giuseppe jr. (detto “Beppino”) decise, per la gioia del padre, di proseguire in questo lavoro: così nel 1958, terminato il servizio di leva, Beppino iniziò la sua avventura di commerciante, sotto la guida del papà.
Pian piano l’attività si estese, così come la casa ed il cortile adibito a magazzino; si costruirono i primi capannoni per ammassarvi le merci, che consistevano per lo più in ferro, metalli, carta e cartone, stracci.
Vennero acquistati il primo camion, un Fiat “Leoncino” (che sostituì il cavallo), e la prima pressa per la carta e gli stracci, realizzata in legno da un cugino e manovrata manualmente. Per smistare e imballare il tutto vennero assunti degli operai.
La prima pressa elettrica per l’imballaggio della carta fu una pressa agricola per la paglia, riadattata alle nuove esigenze, mentre le consegne di materiale si facevano con i camion bestiame di alcuni amici del paese.
Grazie al costante lavoro di padre e figlio, i confini dell’attività si allargarono al territorio di tutto il Friuli Venezia Giulia: vennero acquistati un grande camion con gru incorporata ed un nastro trasportatore per caricare i materiali, cosa che facilitò non poco il lavoro, visto che fino ad allora si faceva tutto a mano, lavorando anche di sabato e domenica. Arrivarono poi una pressa per il ferro, una più grande per la carta ed una piccola per imballare gli stracci dopo averli divisi.
Lo sviluppo, anche verso l’estero
Tra il 1960 e 1965 si allestì un primo impianto per il lavaggio ed asciugatura degli stracci da utilizzare per la pulizia nelle fabbriche ed officine e venne installata una pesa.
All’età di 55 anni Giuseppe senior conseguì la patente di guida ed ebbe il suo primo camioncino; intanto Giuseppe jr. si sposò, allargando la famiglia.
Lo spazio per l’attività ormai era inadeguato, così Giuseppe jr. decise che era giunta l’ora di trasferirsi. Nel 1974 si spostò prima in località Valvasone, quindi a San Vito al Tagliamento, dove acquistò una parte dei fabbricati dello zuccherificio “Eridania”.
Nel frattempo il padre continuò a lavorare con le figlie nella sede originaria di Bagnarola.
L’attività di Giuseppe jr. cominciò a svilupparsi anche all’estero, dove venivano acquistati prevalentemente rottami ferrosi e metalli da importare per le acciaierie e fonderie italiane. A supportare l’azienda arrivarono poi i figli, tra cui l’attuale titolare Renato Boz.
Per meglio far fronte allo sviluppo, sia in termini quantitativi che di diversificazione delle attività, all’inizio degli anni Ottanta si decise di scorporare il ramo del trading dal resto delle attività, per farlo confluire in una nuova società autonoma: nacque così Boz s.r.l., progenitrice di Boz IMEX, specializzata nell’intermediazione e commercio di rottami metallici e altri materiali recuperabili.
Da Boz s.r.l.
a Boz IMEX s.a.s.
Da questo momento in poi Boz s.r.l. matura una lunga esperienza nel commercio dei materiali di recupero (in primis rottami ferrosi), e approfondisce la propria vocazione all’internazionalizzazione.
Il principale mercato comprende gran parte dell’Europa centro-orientale: Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Romania e, naturalmente, Italia.
Nell’intento di dare agli interlocutori una più forte sensazione di “prossimità” e cogliere quante più opportunità possibile, si decide quindi di operare direttamente sul territorio attraverso la creazione di due consociate, rispettivamente in Croazia (B. Metal d.o.o., 2005) e Ungheria (Boz Hungary Kft., 2012).
La decisione di perseguire lo sviluppo non solo a livello di volumi e fatturato, porta via via ad arricchire la parte “immateriale” delle forniture con servizi in grado di “rendere più facile” la vita al Cliente. Molte risorse vengono così investite nella creazione di un Sistema di Gestione in grado di rispondere con flessibilità e tempestività alle variegate e mutevoli esigenze dei nostri partners (clienti, fornitori, trasportatori, istituzioni finanziarie…); nel 2012 tale Sistema ottiene la certificazione di conformità alla norma ISO 9001 e tutt’oggi è oggetto di revisioni e implementazioni per una migliore performance.
Sempre nel 2012, in conformità alle normative ambientali in vigore a livello nazionale ed europeo, Boz S.r.l. ottiene l’iscrizione alla categoria 8 (intermediazione e commercio di rifiuti senza detenzione) dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
Nell’ottica di una politica di marchio sintesi di “tradizione” e “innovazione”, nel 2013 l’azienda muta la propria ragione sociale, affiancando alla storica denominazione “Boz” l’acronimo di “International Metal EXchange”.
A fine 2018 viene istituita la BOZ IMEX S.A.S. Glavna podružnica Rijeka, prima filiale estera aziendale, con sede a Rijeka (Croazia).
Nel corso del 2019 il titolare Renato Boz viene affiancato dal nipote Matia Bagnarol, a supporto della conduzione dell’azienda nonché a garanzia di continuità nel futuro.
Infine (solo per il momento), nel 2021 viene istituita la seconda filiale estera, BOZ IMEX S.A.S. DI BOZ RENATO & C. SAN VITO AL TAGLIAMENTO SUCURSALA BUCURESTI, con sede a Bucarest (Romania).
… continua …